Oggi parliamo in un argomento di cui si è spesso sentito parlare: una eventuale utilità della vitamina D come aiuto del sistema immunitario, e se davvero la sua assunzione può proteggerci in qualche modo in caso di infezione da Covid-19 oppure no.
Cos’è la vitamina D?

La vitamina D non è una sola, ma ne esistono 5 tipi: vitamina D1, D2, D3, D4, D5.
Questi sono dei pro-ormoni fondamentali nel nostro corpo per la regolazione del metabolismo delle nostre ossa.
La vitamina D viene prodotta dal nostro corpo con l’esposizione al sole; chi prende poco sole facilmente potrà avere livelli più bassi di questa vitamina.
Un altro fattore che favorisce livelli più bassi di vitamina D è l’età, andando avanti negli anni i valori tendono a diminuire in tutte le persone.
Oltre all’azione del sole, viene introdotta nel nostro corpo anche attraverso l’alimentazione. È presente soprattutto nei pesci come aringa e salmone, nelle uova, nei formaggi e in molte verdure.

Una sua carenza crea uno squilibrio nel metabolismo osseo, e può portare nei bambini al rachitismo (patologia che per fortuna ormai non si vede più, a tutti i bambini viene data vitamina D!) e negli adulti all’osteoporosi.
Quest’ultimo è un argomento un po’ dibattuto, ma la maggior parte delle evidenze dimostrano che dare vitamina D ad una persona anziana riduce il rischio di osteoporosi, e quindi di fratture.
La vitamina D commercializzata è il colecalciferolo, la vitamina D3. La troviamo in flaconcini o gocce, e non da molto anche in capsule molli o film da mettere sulla lingua.
È utile per il sistema immunitario?
Recentissimi studi dimostrano come la vitamina D, oltre che nel metabolismo osseo, sia utile anche per il nostro sistema immunitario.
E’ provato che la vitamina D aiuti la risposta di macrofagi, monociti, linfociti T e B. Sono tutti componenti fondamentali per proteggerci da virus e batteri.
Molti studi depongono a favore di un’associazione tra bassi livelli di vitamina D e incidenza o gravità delle infezioni del tratto respiratorio in bambini e adulti.
Un altro studio in alcuni paesi in via di sviluppo ha dimostrato come una carenza di vitamina D si associ ad un maggior rischio di contrarre la tubercolosi.
Quindi sì, è abbastanza assodato che la questa vitamina aiuti le nostre difese immunitarie!
Vitamina D e Covid-19: può essere utile?

Per rispondere a questa domanda vi cito ulteriori pubblicazioni.
Un’analisi di 43 studi con oltre 600.000 pazienti, condotta da ricercatori italiani, ha suggerito che la carenza di vitamina D sia associata a una maggiore gravità della malattia da Covid-19 e a una più elevata mortalità rispetto a livelli normali.
Un’altro articolo molto interessante ha analizzato altri 31 studi con pazienti di molte nazioni diverse, rilevando a sua volta la tendenza a una più elevata mortalità e a un maggior rischio di ricovero in terapia intensiva per i pazienti con valori vitamina D più bassa rispetto a quelli con valori di vitamina D più alti.
In generale, esistono numerosi segnali secondo i quali la vitamina D potrebbe esercitare un’efficace azione protettiva attraverso una serie di meccanismi piuttosto complessi ma che sembrano molto chiari.
La certezza ufficiale dell’utilità di somministrare vitamina D ai malati di Covid-19, diciamo, non è ancora disponibile, sono in corso ancora studi anche molto grossi.
In generale la tendenza ad un effetto favorevole è finora piuttosto evidente.
Ovviamente assumere vitamina D non previene l’infezione da Covid-19, le migliori strategie per proteggersi rimangono sempre mascherine, distanziamento, disinfezione delle mani e soprattutto vaccinarsi!
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