Il Fuoco di Sant’Antonio (Herpes Zoster) è una malattia estremamente frequente: si calcola che 1 persona su 3 nella vita avrà almeno un episodio. Tantissime persone!
Questa malattia deriva da un virus, il virus varicella- zoster, che altri non è che il virus della varicella.
Studi dimostrano che il 95% della popolazione europea sopra i 40 anni ha incontrato il virus della varicella nella sua vita.

Tutte queste persone possono potenzialmente avere almeno un episodio di Fuoco di Sant’Antonio, perché il virus della varicella, una volta guariti, rimane per sempre nel nostro organismo, dentro un nervo, “dormiente”, o meglio, latente.
Si può risvegliare in certi casi, quando abbiamo un calo delle difese immunitarie, manifestandosi come Herpes Zoster.
Questo accade soprattutto dopo i 50 anni di età, e aumentando l’età, aumenta il rischio di avere Herpes Zoster.
Parleremo più approfonditamente di questa malattia in un prossimo articolo!
Perché vaccinarsi contro il Fuoco di Sant’Antonio?
Perché è una patologia che crea molti problemi, sia come sintomi che come impatto nel nostro sistema sanitario, è causa infatti di molte ospedalizzazioni (circa 43.000 l’anno in Italia).
L’Herpes Zoster, dopo una fase acuta di 2-4 settimane, può in circa il 30% dei casi cronicizzare, ovvero non guarire, lasciando sintomi molto fastidiosi, tra cui soprattutto il dolore, per diversi mesi, a volte anche anni (qui si parla di nevralgia post-erpetica).
Purtroppo addirittura nel 50% dei casi di queste cronicizzazioni tutti i possibili farmaci utilizzati contro il dolore non sono efficaci, andando ad impattare notevolmente sulla qualità di vita di queste persone, che spesso sono anziane e già con diverse altre patologie/terapie.
L’unica vera soluzione è prevenire tutto questo, e abbiamo un‘arma disponibile, con un’efficacia straordinaria: la nuova vaccinazione ricombinante contro l’Herpes Zoster.
Il nuovo vaccino

Nuovo ma non nuovissimo, il nuovo vaccino ricombinante contro l’Herpes Zoster è disponibile dal 2017, ed è andato a sostituire il vecchio vaccino con virus attenuato, che dava risultati inferiori.
Questo vaccino si fa in 2 dosi, a distanza di 2-6 mesi una dall’altra, e si spera sarà disponibile prossimamente non solo nei dipartimenti di Igiene, ma anche presso il proprio Medico di Famiglia.
Ha un’efficacia elevata: dopo 4 anni dalla doppia somministrazione la copertura rimane ancora sopra l’87%.
Come tutti i vaccini, non copre al 100%. Con questo vaccino la copertura contro il Fuoco di Sant’Antonio si attesta comunque a percentuali molto alte, sopra il 97% nel primo anno.
Si conserva in frigo, è piuttosto robusto e può stare anche un’ora fuori frigo.
Questo è uno dei motivi per cui sarebbe facile somministrarlo anche da parte del proprio medico, magari istituendo un calendario vaccinale per i pazienti più fragili.
Si somministra come tanti altri vaccini, un’iniezione intramuscolo nella spalla.
Effetti collaterali?
Gli effetti collaterali sono molto banali, i classici effetti di una qualsiasi vaccinazione: in alcune persone si sono visti dolore nel sito di iniezione, dolori diffusi, febbre.
Questi effetti si osservano per un massimo di 1-3 giorni.
Effetti più gravi, come per esempio lo shock anafilattico, sono possibili come negli altri vaccini, ma fortunatamente sono davvero estremamente rari.
Un grande vantaggio di questo vaccino è che non ha controindicazioni. Può essere fatto da tutti, tenendo conto alcuni casi particolari in cui una persona sta prendendo farmaci immunosoppressori/immunomodulanti (ad esempio in alcune malattie reumatologiche).
In questi casi si cerca di non somministrare ravvicinati questi farmaci e il vaccino. Il vostro medico eventualmente saprà sicuramente aiutarvi in questo!
Quando fare il vaccino contro il Fuoco di Sant’Antonio?
Il vaccino è indicato a livello internazionale sopra i 50 anni di età e in tutti gli adulti (+18 anni) che abbiano una immunocompromissione, ovvero un calo delle difese immunitarie, da malattie o farmaci.
In Italia è disponibile gratuitamente sopra i 65 anni di età.
Il vaccino può essere fatto dopo un episodio di Fuoco di Sant’Antonio, ma devono passare 12 mesi.
Si può fare insieme alla vaccinazione antinfluenzale e insieme alla vaccinazione anti-pneumococcica (il cosiddetto vaccino per la polmonite!).
In conclusione, il consiglio che vi diamo è di informarvi subito, specialmente se avete più di 50 anni o avete parenti più anziani, per sapere come proteggervi da questa insidiosa e dolorosa malattia!
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