Le vitamine sono un componente della dieta molto importante.
Tutti conosciamo le proprietà benefiche delle vitamine e quindi una loro assunzione corretta è assolutamente indispensabile.
Fin dall’antichità si sono conosciute le patologie determinate dalla carenza di vitamine.
Lo scorbuto è una patologia determinata dalla carenza di vitamina C ed era una malattia che spesso colpiva i marinai impegnati in lunghe attraversate perchè non esistevano i sistemi di conservazione degli alimenti che abbiamo oggigiorno. La vitamina C è contenuta principalmente nella frutta e nella verdura che poteva essere mangiata solo nei primi giorni di navigazione.
Il rachitismo è una malattia dovuta ad una difettosa mineralizzazione delle ossa che le rende più fragili e deformabili ed è dovuta, tra le altre cause, ad un insufficiente apporto di vitamina D.
Nell’età più avanzata, la carenza di vitamina D favorisce l’osteoporosi.
Nel mondo occidentale in cui viviamo, avendo a disposizione una dieta varia, le malattie da carenza di vitamine sono pressochè scomparse.
Esistono altresì integratori vitaminici necessari in periodi di maggior consumo come ad esempio durante una gravidanza.

Esistono solo malattie da carenza?
La risposta a questa domanda è sicuramente No ma è doverosa una precisazione:
Le malattie da carenza sono molto piu facili da svilupparsi in confronto alle malattie di accumulo che si sviluppano solo per quantità enormi di vitamine assunte.
Nel mondo si presume che circa 1 miliardo di persone soffra di carenza di vitamina D mentre solo 58 mila persone negli stati uniti hanno sviluppato una malattia da accumulo della stessa vitamina D nel 2018.
Gli integratori responsabili delle malattie di accumulo?
Gli integratori non sono responsabili delle malattie di accumulo ma sicuramente li possiamo considerare “coresponsabili senza colpe”.
Per spiegare meglio il concetto bisogna innanzitutto capire che la vitamina D è una vitamina liposolubile quindi è facilmente immagazzinata nei tessuti del corpo e pertanto gli eccessi hanno maggiori probabilità di portare a problemi di salute.
Gli integratori sono “coresponsabili senza colpe” perchè danno la possibilità di sviluppare un accumulo grazie alla loro praticità e velocità, cosa che con la singola dieta è molto,molto improbabile se non con una quantità di cibo assolutamente spropositata ( per esempio più di 1 kilo di salmone al giorno per un lungo periodo)
Assumere una pillolina è sicuramente più facile che mangiare grandi quantità di vitamina D con la dieta, è questo fattore positivo può diventare negativo se degli integratori si fa un abuso.
Livelli normali e patologici di vitamina D
La vitamina D viene prodotta dal corpo umano sotto stimolo della luce solare e può anche essere integrata con la dieta.
Interpretazione dei livelli ematici di 25(OH)D, 25-idrossivitamina D o calcifediolo | ||
Definizione | nmol/L | ng/ml |
Carenza | < 50 | < 20 |
Insufficienza | 50-75 | 20-30 |
Eccesso | >250 | >100 |
Intossicazione | > 375 | >150 |
Sintomi dell’eccesso di vitamina D
L’eccesso di vitamina D può produrre sintomi leggeri come:
- Perdita di peso
- Scarso appetito
- Stitichezza
L’eccesso di vitamina D può produrre sintomi gravi come:
- Irregolarità cardiache
- Gravi danni legati alla calcificazione di organi come i reni.
Poiché la vitamina D aumenta l’assorbimento del calcio nel tratto gastrointestinale, la sua tossicità provoca una marcata ipercalcemia.
A sua volta, l’elevata concentrazione di calcio nel sangue può causare disturbi gastrointestinali e calcificazione eccessiva delle ossa, dei tessuti molli, del cuore e dei reni.
I sintomi della tossicità da eccesso di vitamina D possono includere:
- Disidratazione
- Vomito
- Diarrea
- Diminuzione dell’appetito
- Irritabilità
- Stipsi
- Fatica
- Debolezza muscolare
- Calcificazione dei tessuti molli.
La tossicità della vitamina D potrebbe progredire in complicanze a lungo termine, che possono includere:
- Calcoli renali
- Danno ai reni
- Insufficienza renale
- Calcificazione (indurimento) di arterie e tessuti molli.
Poiché la vitamina D viene immagazzinata nel grasso corporeo e rilasciata lentamente nel flusso sanguigno, gli effetti della tossicità possono durare per diversi mesi
Dosaggi sicuri di Vitamina D
Per la maggior parte delle persone, dosaggi di 1.000-4.000 UI di vitamina D3 al giorno sono considerati sicuri.
I valori cambiano a seconda dell’età, delle condizioni generali della persona.
Livello di assunzione superiore tollerabile (UL) per la vitamina D | ||
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Fascia di età | μg/giorno | IU/giorno |
Neonati 0-6 mesi | 25 | 1.000 |
Neonati 6-12 mesi | 37.5 | 1.500 |
Bambini 1-3 anni | 62.5 | 2.500 |
Bambini 4-8 anni | 75 | 3.000 |
Bambini 9-13 anni | 100 | 4.000 |
Adolescenti 14-18 anni | 100 | 4.000 |
Adulti dai 19 anni in su | 100 | 4.000 |
Il medico potrebbe prescrivere dosi di vitamina D3 superiori alle 4.000 UI al giorno per brevi periodi, ad esempio per correggere rapidamente i casi più gravi di carenza.
Il medico potrebbe infatti decidere di sostituire l’assunzione quotidiana con boli settimanali o mensili. Questi boli sono dosi molto elevate di vitamina D somministrate in singola dose per coprire l’intero fabbisogno settimanale o mensile.

Come valutare i livelli di vitamina D ?
I livelli di vitamina D nell’organismo possono essere misurati tramite un semplice esame del sangue.
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