L’ultima frontiera per la cura del mal di testa è un anticorpo monoclonale: fremanezumab.
Si tratta di un farmaco biologico, spesso vi abbiamo parlato di farmaci biologici e in futuro ne parleremo sempre più spesso, in quanto costituiscono davvero il futuro per il trattamento di molte patologie.
Questo farmaco si sta usando da diversi mesi nei reparti di neurologia per la prevenzione degli episodi di mal di testa invalidante, con risultati molto dignitosi. Scopriamolo meglio!
Che cos’è fremanezumab?
Fremanezumab appartiene alla nuova classe di farmaci in grado di bloccare il CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina), una piccola proteina che gioca un ruolo importante nel meccanismo degli episodi di emicrania.

Ha lo scopo di prevenire gli attacchi di mal di testa in chi ha molti episodi al mese, anche ogni 2-3 giorni. In queste persone spesso la qualità di vita è molto bassa e anche mantenere una normale attività lavorativa può essere un serio problema.
È disponibile in fiale da fare sottocute 1 volta al mese o 1 volta ogni 3 mesi.
Funziona?
Il Prof. Piero Barbanti, presidente dell’Associazione Italiana per la lotta contro le Cefalee, cita due studi diversi (1, 2) in cui si evidenziano che il 48% circa delle persone con emicrania occasionale ed il 41% circa dei pazienti con emicrania cronica trattati mensilmente con fremanezumab hanno visto almeno dimezzare il numero degli attacchi in un mese.
Va detto però che gli studi citati sono stati sponsorizzati dall’azienda produttrice del farmaco; cercando comunque in letteratura si trovano, a proposito di questo anticorpo monoclinale, risultati sovrapponibili o leggermente inferiori, con comunque un’evidenza di efficacia.
Considerato che in molti pazienti questa terapia era una sorta di ultima spiaggia, a causa dell’inefficacia di qualsiasi altro farmaco, possiamo sicuramente dire che i risultati sono molto incoraggianti.

Effetti collaterali?
Nei vari studi non si sono riscontrate particolari differenze con i gruppi placebo (ovvero quelli a cui non è stato somministrato il vero farmaco), solo leggere alterazioni di parametri del fegato nell’1% dei casi.
Nella scheda tecnica dell’EMA sono riportati possibili lievi fastidi nel sito di iniezione, e formazione di anticorpi contro il farmaco in casi molto rari, e comunque non significativi.
Come accedere a fremanezumab?
Questa terapia, come tutti i farmaci biologici, è disponibile solo tramite prescrizione ospedaliera, in casi selezionati.
È disponibile quindi nei reparti di neurologia, ed è completamente gratuito per i pazienti.

Cosa non da poco, visto che come tutti i farmaci biologici, ha un costo molto alto: il trattamento costa mediamente 8000 euro l’anno.
Visto però la riduzione degli attacchi di mal di testa, la minor necessità di dover ricorrere continuamente ad antinfiammatori ed antiemicranici e la riduzione del costo di necessità di cure mediche ed ospedalizzazione, è facile immaginare che possa valerne la pena.
Ma soprattutto per migliorare la qualità di vita di molte persone esauste dal mal di testa!
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