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Una promettente cura per il cancro?

Agosto 24, 2022 da IlTuoMedico.net 2 commenti

Partiamo subito dicendo che in questo articolo non si racconta di una miracolosa cura contro il cancro, né di una qualche cura che “qualcuno” ci tiene o ci teneva nascosta.

Si parla di uno studio molto interessante che ha coinvolto persone con tumore del colon-retto in fase avanzata, uscito sul prestigioso New England Journal of Medicine.

Di che cura si parla?

In questo studio si parla di dostarlimab, un anticorpo monoclonale anti PD-1 (un farmaco biologico).

PD-1(Programmed Death-1, recettore di morte programmata 1) è una proteina localizzata sui nostri linfociti T, che sono cellule del nostro sistema immunitario. Il suo compito consiste nel frenare l’attività dei linfociti T, per evitare reazioni immunitarie eccessive (ne programma la morte o lo “spegnimento”).

Questo serve soprattutto per evitare reazioni immunitarie esagerate e quelle di tipo autoimmunitario.

In presenza di un tumore, il nostro sistema immunitario reagisce come se ci fosse un’infezione: tenta di attaccare il “corpo estraneo” ed eliminarlo.

Certi tumori agiscono proprio a questo livello, intervenendo proprio su PD-1 o il suo ligando, PD-L1: in questo modo ingannano, “spengono” il sistema immunitario o riducono la sua funzione, facendo sì che le masse possano crescere senza troppi problemi.

Il farmaco dostarlimab interviene proprio qui: impedisce questo “spegnimento”, anzi toglie proprio i freni ai nostri linfociti T che possono quindi scatenarsi e attaccare la massa tumorale.

Questo meccanismo di azione è alla base di alcuni approcci di immunoterapia.

I risultati dello studio

12 persone totali, 12 guarigioni complete a un anno. Sì, sono pochi pazienti attualmente, ma i dati raccolti dal punto di vista clinico con moltissimi esami sui pazienti sono davvero molto incoraggianti (in particolare nessuna traccia delle malattie alla risonanza magnetica e alla TC).

Nessuno dei pazienti ha quindi dovuto fare chemioterapia o interventi chirurgici (il range considerato è dai 6 ai 25 mesi).

Come vi abbiamo già ricordato in altri articoli, questo tipo di terapia estremamente selettiva è indubbiamente il futuro. Basta riconoscere la reazione giusta o trovare il bersaglio giusto, per quanto infinitesimamente piccolo, e si può costruire un farmaco biologico, un anticorpo con quell’obbiettivo.

Oltre che sul tumore avanzato del retto questa molecola è in fase di studio anche su altri tipi di tumore.

Effetti collaterali?

Negli studi citati il farmaco è risultato ben tollerato, parimenti agli altri anticorpi monoclonali della sua categoria.

Andranno studiati a fondo i rischi di iper-reazioni del sistema immunitario o reazioni autoimmunitarie come citavamo prima, ma abbiamo già diverse informazioni nella sua scheda tecnica dell’EMA.

Gli effetti collaterali più frequenti sono anemia, ipotiroidismo, febbre, problemi gastrointestinali.

Ma con la prospettiva di guarire da una malattia potenzialmente terminale, è facile che i benefici saranno per molte persone superiori ai rischi.

Questo farmaco è disponibile?

In Italia dostarlimab viene già utilizzato per alcuni tumori dell’utero (molto interessante il GARNET Study); si sta studiando anche per melanoma e particolari tipi di tumore polmonare, vescicale, renale.

Il suo nome commerciale è Jemperli, e come tutti i farmaci biologici proteici, deve essere iniettato (non esiste in pastiglie).

Il suo cugino stretto pembrolizumab (inibitore di PD-L1, nome commerciale Keytruda) ha già diverse indicazioni per molte diverse malattie tumorali, che però devono rispondere a requisiti precisi (in particolare la positività a PD-L1).

Nessun miracolo ad oggi, ma nuovi importantissimi passi in avanti: grazie alla scienza riusciremo in futuro a trattare moltissime gravi malattie, ne siamo certi.

Archiviato in:Farmaci, Futuro Della Medicina, Malattie rare, Sistema Immunitario Contrassegnato con: cancro, cura contro il cancro, cura per tumore, dostarlimab, farmaci biologici, futuro della medicina, pembrolizumab, tumore del colon, tumore del retto

Interazioni del lettore

Commenti

  1. fernando dice

    Agosto 26, 2022 alle 8:35 am

    Buongiorno, grazie per la divulgazione scientifica. Sono in cura per cancro della giunzione gastroesofagea al 4 stadio con metastasi al fegato con ramucirumab. Questo nuovo anticorpo monoclonale può essere efficace nella mia situazione?

    Rispondi
    • IlTuoMedico.net dice

      Agosto 29, 2022 alle 7:48 pm

      Grazie a lei. Sì è un farmaco sicuramente appropriato alla sua situazione, che sicuramente è stato scelto con moltissima attenzione, in base ai suoi esami. E’ anche questo un farmaco biologico, proprio come quello citato nel video. Sono lieto possa effettuare una terapia del genere, che ha dato ottimi risultati!

      Rispondi

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