Abbiamo saputo da tutti i giornali e televisioni che l’Europa ha stanziato dei fondi post lockdown/pandemia per stimolare la ripartenza economica.
Il PNRR è il documento che il governo italiano ha predisposto per illustrare come intende gestire questi fondi.
Tra le altre cose dovrebbe essere potenziato tutto il sistema sanitario nazionale. E questa è un’ottima notizia!
Lo 0,85% di questi fondi, circa 2 miliardi di euro, sono destinati alla riforma della medicina di famiglia per finanziare “la creazione di Case di Comunità e presa in carico della persona”.
Questo cambierà radicalmente, sulla carta, la medicina di famiglia, vediamo meglio nei dettagli.

Le Case della Comunità
Le Case di Comunità saranno delle strutture (già esistenti, come vecchi ospedali che verranno ristrutturati o create ex novo) dove lavorerà una equipe di 10 medici di famiglia, 6 infermieri, 5 amministrativi e varie altre figure professionali come logopedisti, fisioterapisti e assistenti sociali.
Fino qua sembra tutto molto interessante, ma onestamente ci sono delle criticità.
Innanzitutto i fondi europei serviranno per creare fisicamente le Case di Comunità, ma ad oggi non esistono i fondi per farle funzionare. E questo come potete immaginare è già un problema importante!
Un altro problema fondamentale inoltre sarebbe che non ci sarebbe più un medico “di fiducia” ma si verrebbe ricevuti da chi è di turno, come in ospedale.
I medici di famiglia diventerebbero dei dipendenti della ASL, con turni, ferie, malattia. Finalmente, qualcuno potrebbe dire.
E’ anche prevista la dipendenza di strutture accreditate e cioè di privati…
Ma siamo sicuri sarebbe meglio?
Siamo sicuri di voler rinunciare al rapporto di fiducia col proprio medico, che ti conosce da anni, che sa la tua storia, con cui hai confidenza?
Sarebbe sicuramente la morte della medicina di famiglia.

Quanti medici e quanti pazienti nel PNRR?
Secondo i numeri proposti nel PNRR, ci sarebbe un medico disponibile ogni 4500 persone. Cifre sicuramente poco praticabili!
Inoltre le Case di Comunità dovrebbero essere 1 ogni 45.000 persone.
Questo significa che qualche paziente fortunato che avrà la casa di comunità vicino a casa avrà più facilità di accesso alle cure, mentre la maggior parte di persone dovrebbero affrontare lunghi viaggi o prendere molti mezzi pubblici per farsi visitare da un medico.
E se parlassimo di piccole realtà di montagna, o piccole comunità, come fare? I viaggi sarebbero sicuramente proibitivi per un malato e tanti rinuncerebbero.

Un medico ogni 4500 persone: come si farà a trovare il tempo per le visite domiciliari? E per rispondere al telefono?
Di sicuro con questo PNRR siamo davanti ad un cambiamento epocale per questo settore.
Siamo proprio sicuri che avremo un miglioramento?
Voi cosa ne pensate? Cosa ne pensa il vostro medico di famiglia? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
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