È notizia di questi giorni: sara disponibile un nuovo farmaco per la cura anche a casa del Covid-19.
Questo farmaco si chiama molnupiravir, è un antivirale, e agisce interrompendo la crescita e la moltiplicazione del virus.
Lo troveremo in pastiglie, e questo è un grande vantaggio rispetto ad altre terapie in uso oggi, soprattutto perché potrà essere utilizzato anche a casa.
È un farmaco che si è iniziato a studiare dal 2013 negli Stati Uniti con lo scopo di utilizzarlo contro il virus dell’influenza.
Ultimissimi studi confermano essere utile contro l’influenza ma proprio anche contro il Covid-19: il molnupiravir ha dimostrato di ridurre del 50% il rischio di ospedalizzazione e di morte nei pazienti con Coronavirus.
Questo farmaco si è dimostrato efficace anche nelle ultime varianti, in particolare la variante delta.
Quando sarà disponibile il molnupiravir?

Il farmaco attualmente è in fase 3, e si pensa potrà essere disponibile dall’inizio del 2022.
Visti i risultati molti incoraggianti degli studi, che sono stati sospesi per evidenza di efficacia, la casa farmaceutica produttrice, la MSD/Merck, richiederà un’autorizzazione a uso di emergenza del farmaco. Questo per velocizzare la procedura, per poterlo utilizzare prima.
Come verrà utilizzato il molnupiravir?
La pillola va presa quattro compresse al giorno per cinque giorni.
Questa è attualmente la posologia comunicata.
Effetti collaterali?
Il farmaco sembra molto ben tollerato: solo l’1,3% dei soggetti trattati con molnupiravir ha interrotto il farmaco a causa di un evento avverso, rispetto al 3,4% che ha interrotto il placebo.
Questi dati sono forniti dall’azienda, per cui siamo in attesa di studi ufficiali e imparziali su questo aspetto.
Sarà la nuova cura a casa per il Covid-19?

La risposta potrebbe essere sì, e questo farmaco andrebbe a riempire un vuoto non da poco.
Si è parlato molto della percezione di una insufficiente cura a domicilio del Coronavirus, e su questo si è speculato in maniera importante, con la diffusione di molte fake news.
Ad oggi abbiamo evidenza che, nell’infezione lieve da Covid-19, siano utili solo il paracetamolo e gli anticorpi monoclonali (in pazienti selezionati) come terapia iniziale.
Terapie di cui si è parlato in passato come l’idrossiclorochina, l’ivermectina, il plasma iperimmune, si sono rivelate inutili se non addirittura dannose.
Il molnupiravir ha dimostrato ottimo potenziale, ma occhio ai facili entusiasmi: nei mesi scorsi anche un altro antivirale, il remdesivir, aveva dato risultati incoraggianti in fase 3, ma poi non si è rivelato così efficace nelle fasi iniziali della malattia.
Attualmente il remdesivir viene considerato potenzialmente utile in alcune fasi più avanzate della malattia, ma non nelle fasi iniziali. Inoltre si usa per via endovenosa, non è una pastiglia.
Come sempre in questi casi, serve prudenza prima di sbandierare la scoperta della cura definitiva contro una malattia; servono ancora conferme e studi più consistenti.
Possiamo però dire che il molnupiravir ha ottenuto finora buoni risultati e che si presenta come una possibile ottima cura domiciliare contro l’infezione lieve da Covid-19.
Sono in fase di studio anche altri farmaci per le fasi iniziali del Covid-19, come il favipiravir e la molecola PF-07321332 di Pfizer, di cui sapremo presto di più.
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