Per un po’ abbiamo deciso di non parlare di Covid, argomento che abbiamo ampiamente trattato e di cui sinceramente tutti siamo ormai saturi.
Le cose fortunatamente stanno migliorando dal punto di vista dei ricoveri e in moltissimi ormai, se contagiati, devono più affrontare un periodo di “clausura” più che di malattia.
Tra i nostri stessi pazienti non abbiamo più effettuato ricoveri per Covid negli ultimi mesi, e questo, nonostante tutto, ci fa ben sperare per il futuro.
Mascherine sì o no?

Dal 1° maggio si potranno levare le mascherine al chiuso: è troppo presto o possiamo stare tranquilli?
Sinceramente, se continueranno i numeri attuali potrebbe essere un po’ presto. Ma dobbiamo considerare che la cosiddetta “convivenza con il virus” è ormai inevitabile.
Continuare ad inseguire le statistiche e imporre limitazioni quando ormai il 95% della popolazione o è vaccinata o ha contratto il virus è ormai controproducente.
Questo non vuol dire dover abbassare la guardia da un certo punto di vista, ma semplicemente siamo ormai pronti per proseguire la nostra vita consapevoli di una endemizzazione del virus, di cui già vi avevamo parlato.
Diciamo che per ora, in luoghi molti affollati, se i numeri non tendessero a scendere, è decisamente più prudente indossarla. Ma presto confidiamo potremo liberarcene.
Green Pass sì o no?
La spinta straordinaria alla vaccinazione ottenuta grazie al green pass si è ormai esaurita.
È giusto ormai pensare che questo strumento possa essere alleggerito. La grande maggioranza di chi non si è voluto vaccinare ha contratto il virus, per cui risulta immunizzata e con green pass.
Sicuramente per eventi affollati al chiuso può ridurre il rischio di contagi o focolai, ma arrivando la bella stagione questo potrebbe essere rivisto.
Le nuove varianti

Dopo l’enorme impatto in termini di contagiosità di Omicron, abbiamo poi assistito all’arrivo di Omicron 2, e poi recentemente di Xe, Xj…
Beh, mettiamoci l’animo in pace. Arriveranno sempre nuove varianti, è normale che accada e accadrà sempre finché teoricamente tutta la popolazione del pianeta non risulti immunizzata, cosa da cui siamo ancora molto lontani.
Siamo di fronte ormai al virus respiratorio più contagioso mai conosciuto, per cui la sua diffusione è inarrestabile. E come previsto già da tempo, ogni variante risulta più contagiosa e meno pericolosa per l’uomo.
Certo, non possiamo escludere arrivi il prossimo autunno o inverno una nuova variante molto più insidiosa, ma attualmente le previsioni sono molto più ottimistiche.
Quarta dose si o no?
Ad oggi non appare evidente l’utilità di un ulteriore booster.
Ha senso prevederlo per persone con gravi problemi del sistema immunitario, ma rinforzare la risposta per altre 8-12 settimane sembra attualmente non così utile per tutti noi.
Inoltre, psicologicamente, già accettare una terza dose per alcuni non è stato molto semplice, e le adesioni sono state meno del previsto.
Una quarta dose sicuramente risulterebbe ancora meno popolare.
Va sottolineata una cosa molto importante a riguardo delle vaccinazioni oggi disponibili: sono tutte vaccinazioni studiate contro le precedenti varianti del Coronavirus, e risultano meno efficaci contro Omicron e le successive varianti.
Uno dei motivi per cui molti vaccinati contraggono comunque il virus (e fanno quasi sempre una malattia con pochi sintomi o del tutto assenti) è proprio questo, insieme alla grande contagiosità di queste varianti.
Proporre una quarta dose con un vaccino “non ancora aggiornato” non è cosa molto sensata a parer mio.
Lo stesso vaccino di Novavax, che doveva convincere molti indecisi (ma purtroppo non ha avuto grande successo lo stesso), studiato sulle varianti Alpha e Beta, si è rivelato meno efficace su Omicron e varianti successive.

Ha molto più senso invece avere a disposizione un vaccino contro tutte le varianti o tutti i coronavirus, e probabilmente già in autunno sarà disponibile proprio un vaccino di questo tipo, che è in fase di studio da ricercatori dell’ISS.
Avrà come bersaglio una proteina comune a tutti i Coronavirus, e questo risolverà il problema probabilmente.
Effetti a lungo termine
Di sicuro ad oggi rimane comunque molto più conveniente essere immunizzati contro il Covid-19 grazie ad una vaccinazione piuttosto che all’aver contratto il virus.
Ne abbiamo sentite di ogni riguardo a presunti i effetti a lungo termine della vaccinazione, ma più che il timore degli effetti a lungo termine del vaccino a preoccuparci dovrebbero essere quelli della malattia.
Oggi sappiamo che quello che si temeva per il vaccino è vero in realtà per il virus.
Per il vaccino, a dirla tutta, vorremmo avere un effetto a lungo termine in termini di protezione; per il Covid invece ormai sappiamo dei casi di Long-Covid e di tutte le complicazioni anche di molti mesi che si possono verificare dopo aver contratto il virus.
Quindi la speranza, in generale, è di avere sempre meno contagi grazie ad una sempre maggiore immunizzazione, naturale o, meglio, con la protezione vaccinale.