In questi giorni di guerra in Ucraina si sente parlare di radioattività in merito all’attacco di truppe russe contro una centrale nucleare. Ovviamente noi non entriamo minimamente in giudizi o teorie su un argomento del quale non siamo esperti ma sentiamo invece il dovere di spiegare cosa è la radioattività e come questa abbia , nel corso della storia, incontrato in vari gradi la medicina.
La scoperta dei raggi X avvenne da parte di Roentgen nel 1895 ma il primo incontro con la radioattività in campo medico scientifico lo abbiamo quando nel 1897 Marie Curie, fisica e matematica polacca iniziò i suoi studi sulle radiazioni dopo aver scoperto il Radio.
Dopo aver vinto due Nobel per le sue scoperte morì nel 1934 proprio a causa delle radiazioni cui il suo corpo era stato per lungo tempo esposto e di cui negò sempre la pericolosità. Una curiosità è che ancora oggi gli abiti che indossò Marie sono ispezionabili dagli studiosi solo con le dovute protezioni radiologiche.
Da quel momento le radiazioni iniziarono ad essere usate in medicina con risultati altalenanti.
Cosa è la radioattività?

In parole povere la radioattività sono raggi che gli atomi non stabili, cioè quindi degli isotopi, emettono per rimanere stabili. Quando poi decadono in altri atomi possono finalmente raggiungere la stabilità, e quindi non emettere più radiazioni , oppure essere ancora instabili ed emettere ancora raggi.
Quanta radioattività subiamo?
Normalmente siamo soggetti alla radioattività naturale, per esempio siamo soggetti alla radioattività del potassio che è irradiato dai raggi cosmici, dalla radioattività emanata dal gas Radon contenuto nel sottosuolo, e dalle radiazioni degli stessi raggi cosmici.
Altre fonti di radiazioni che contribuiscono alla dose assorbita annualmente è dovuta all’impiego delle radiazioni in campo medico per scopi diagnostici o terapeutici.
Eventuali contatti involontari possono essere causati con fonti radioattive usate in attività militari, od eventuali fughe radioattive legate all’uso civile nelle centrali nucleari.
Utilizzi in medicina

In medicina si utilizzano numerose procedure che sfruttano le particolari caratteristiche delle radiazioni ionizzanti per l’acquisizione di immagini e la successiva terapia.
In campo radiologico le radiazioni vengono utilizzate per lo sviluppo di immagini che sono la base per la diagnosi. Rx, tomografia computerizzata (una volta chiamata TAC), fluoroscopia, mammografia sono tecniche molto conosciute ed utilizzate.
Altresì in ambito terapeutico possiamo citare la radioterapia in campo radio-oncologico e la medicina nucleare che utilizza radiofarmaci.
Quindi le radiazioni fanno male?
Abbiamo visto che siamo soggetti a radiazioni quotidianamente e che le utilizziamo anche in ambito medico e viene spontanea la domanda sulla effettiva bontà o meno delle radiazioni.
Sugli effetti delle radiazioni dobbiamo introdurre il concetto della dose assorbita, che vuol dire che se vengo in contatto con una radiazione come quella che si verifica durante un esame radiologico, per esempio del la gamba per vedere se c’è una frattura, possiamo dire che il danno è minimo (ma non trascurabile) però se mi sottopongo a quotidiane radiazioni per esami allora la dose si somma giorno dopo giorno e i danni possono essere notevoli!
Radiazioni e tiroide

In questi giorni si sente molto parlare di una corsa allo iodio per proteggersi dalle radiazioni che si potrebbero verificare in caso di esplosione di una centrale nucleare.
Il razionale è che in seguito ad una esplosione si potrebbe verificare liberazione di iodio radioattivo nella atmosfera. Lo iodio radioattivo, utilizzato da anni in medicina, serve per distruggere parti di tiroide dopo una eventuale asportazione per cause tipicamente tumorali.
La stessa funzione la avrebbe anche su tiroidi sane poichè lo iodio verrebbe catturato dalla tiroide in quanto rappresenta un precursore dell’ormone tiroideo che la stessa tiroide produce.
Saturare quindi l’organismo di iodio permetterebbe quindi la non captazione di iodio esterno e quindi la protezione della tiroide ma… c’è un ma…
1-Saturare di iodio l’organismo è pericoloso e non è scevro da effetti collaterali, pensiamo per esempio che a persone ipertiroidee che non sanno di esserlo potrebbe scatenare una crisi tireotossica!
2-Le dosi da assumere non sono certo quelle che si vendono in farmacia
3-Tutto il processo va effettuato sotto stretto controllo medico
Quindi riassumendo le Radiazioni non sono nè buone ne cattive ma conoscerle serve ad utilizzarle nel modo corretto.
Conoscere cosa sono le radiazioni diminuisce la paura.
La paura è sempre cattiva consigliera.
infatti come diciamo sempre: più conoscenza, più serenità.
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