Il fantomatico punto G, cioè il punto di massima sensibilità che le donne dovrebbero avere nella parete anteriore della vagina, è reale o è solo una invenzione e quindi una fantastica chimera?

Il punto G, o punto Gräfenberg dal nome del ginecologo al quale erroneamente si fa risalire la scoperta, non sarebbe peculiare solo del genere umano ma sarebbe anche presente in tutti gli altri .
Cosa dice la scienza?
Molteplici ricerche mediche hanno smentito l’esistenza del punto G, riportando di come non vi sia alcuna zona della vagina a maggiore innervazione rispetto ad altre.
Vari studi non hanno mai trovato l’esistenza del punto G, che quindi rimane solo una teoria. Recentemente inoltre un ennesimo studio ha esaminato con metodo scientifico ben 110 biopsie ricavate da 21 donne, concludendo che un sito di maggior innervazione o di maggior densità di innervazione è assente nella vagina umana.
Il punto G quindi per la scienza non esiste
Facciamocene una ragione!
Questo non vuol dire che la vagina non sia innervata e sensibile, questo vuole solo dire che la vagina non ha una zona, un bottone particolarmente sensibile.
In aggiunta a questo possiamo anche dire che ogni donna ha sicuramente zone di maggior piacere ma questo non è dovuto ad una zona anatomica di maggior innervazione ma le cause possono essere sicuramente psicologiche e di intesa sessuale col partner sia dal punto di vista psicologico ed anche proprio da un punto di vista anatomico.
I peni come le vagine non sono tutti uguali e una complementarietà tra i due organi è auspicabile in una coppia per un piacere sessuale aumentato.
Perchè allora il punto G è così famoso?

Il perchè della popolarità del punto G sta nella sua elevata capacità di marketing.
La sessualità vende bene, soprattutto se si prospetta al compratore del libro, del corso o di qualsiasi altra cosa, un piano facile e sicuro di soddisfazione sessuale. L’ansia da prestazione è una delle epidemie del nostro secolo e sarebbe tranquillizzante sapere che esiste un interruttore che accende il piacere indipendentemente dalle capacità o meno del partner o dalla intesa sessuale con lo stesso.
Purtroppo però questo interruttore non esiste, facciamocene una ragione.
Cosa diversa però è la ricerca dello stesso che può trasformarsi in un gioco sessuale, e che può aumentare l’intimità e l’intesa nella coppia.
Sapendo che quello non esiste si possono però scoprire gusti, zone erogene, dinamiche che non possono fare altro che aumentare il piacere.

Alla fine dobbiamo chiederci: Siamo alla ricerca dell’esistenza di una parte anatomica o siamo alla ricerca del piacere?
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