Il paracetamolo è il farmaco più venduto in Italia e spesso ve ne abbiamo parlato in passato.
In molti ci avete chiesto di parlare anche dei suoi effetti collaterali: ecco un articolo apposta!
Il paracetamolo è in genere molto ben tollerato, ma vediamo che problemi potrebbe darci, specialmente se ne prendiamo troppo.

Paracetamolo e fegato
La cosa da sapere subito è che il paracetamolo può dare problemi al fegato.
Viene metabolizzato all’interno degli epatociti, le cellule del fegato, e qui viene prodotta una sostanza di scarto, l’N-acetilbenzochinoneimmina, che ad alti dosaggi può essere tossica per il nostro fegato.
Normalmente questa sostanza viene resa innocua grazie al glutatione prodotto nel nostro fegato, ma con dosaggi molto alti di paracetamolo il glutatione può non essere sufficiente e quindi rimangono molecole di N-acetilbenzochinoneimmina attive, capaci di creare anche una vera e propria necrosi delle cellule del fegato.

Questo può portare a insufficienza acuta del fegato e conseguenze molto gravi: per questo si suggerisce sempre di non superare la dose massima di paracetamolo, in genere 3 grammi al giorno.
Paracetamolo e reni
Oltre ai danni al fegato, in caso di sovradosaggio o vera intossicazione, si possono avere anche danni renali importanti, come accade in generale con i FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei (che il paracetamolo appartenga alla famiglia dei FANS è da un po’ in fase di discussione, ma sinceramente non riteniamo sia un argomento appassionante per voi!)
In generale però a livello renale è sicuramente più sicuro di molti FANS, che possono essere nefrotossici nel tempo (e creare problemi come un’insufficienza renale acuta).

In generale, chi ha problemi al fegato o ai reni deve sicuramente consultare il proprio medico di fiducia prima di assumere paracetamolo.
Altri effetti collaterali
Come potenzialmente ogni farmaco anche il paracetamolo può dare reazioni allergiche, da un semplice rossore sulla pelle (rush cutaneo), a difficoltà respiratorie, sino ad una vera reazione anafilattica (e questa è un’emergenza medica).
Può dare a volte problemi gastrointestinali, come diarrea, dolori alla pancia, nausea.
Più rari sono problemi alle cellule del nostro sangue, come anemia, un calo delle piastrine (trombocitopenia) oppure dei globuli bianchi (leucopenia).
Ancor più rari sono i problemi alla pelle e mucose come ad esempio la Sindrome di Steven-Johnson.
Esiste un antidoto!
In pochi sanno che il paracetamolo ha un antidoto, che viene utilizzato in caso di intossicazione: l’acetilcisteina, che è il principio attivo di molte bustine e sciroppi mucolitici (che sciolgono il catarro). L’acetilcisteina ad alti dosaggi riesce a rigenerare le scorte di glutatione che può quindi legarsi all’N-acetilbenzochinoneimmina in eccesso e renderla innocua.
In ogni caso, per quanto il paracetamolo sia di solito molto ben tollerato, il consiglio è sempre quello di rivolgervi al vostro medico di fiducia in caso di dubbi!
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