Il controllo dei nei (o dei nevi, per l’esattezza) è una prassi che negli ultimi anni è fortunatamente entrata sempre di più nel nostro immaginario e nella lista delle prevenzioni da seguire per la nostra salute.
Grazie a questo, nei nostri studi una parte delle visite durante la settimana riguarda proprio questo: un paziente, preoccupato, viene a chiederci “Devo levare questo neo?” e ci chiede consiglio se possa essere pericoloso o meno.
Il melanoma: il vero pericolo
Il responsabile di questa maggiore prevenzione è soprattutto il melanoma, un tumore maligno che si manifesta proprio con una lesione che spesso sembra un neo, sulla pelle o sulle mucose (raramente nell’uvea, cioè nell’occhio).
Grazie a questo, i casi di morte da melanoma hanno avuto un diminuzione in Italia, anche se rimane comunque una delle principali cause di morte per tumori, in particolare nei giovani (è stata la sesta causa di tumore nel 2020 nel nostro paese).
Per fortuna la grandissima maggioranza delle lesioni o dei nei che possono comparire sulla nostra pelle sono benigne o hanno “malignità locale“, ovvero sono lesioni tumorali ma, una volta asportate in toto, il problema si considera risolto.
Il ruolo principale nella prevenzione in questo caso lo possiamo giocare ognuno di noi, e ora vedremo come.

L’importanza dell’autocontrollo
I primi “guardiani” delle patologie della pelle dobbiamo essere noi: sarebbe opportuno che, da soli o con l’aiuto di qualcuno in casa, ogni 3-6 mesi dessimo un’occhiata ai nei che abbiamo, se sono cambiati, e se ce ne sono di nuovi.
Questo controllo può essere fatto anche dal dermatologo tramite la cosiddetta mappatura dei nei.
Controllarsi a casa da soli con una regola molto semplice, che vedremo tra un attimo, è comunque possibile, e aumenta le nostre possibilità di evitare spiacevoli sorprese.
Qualsiasi lesione tumorale della pelle, se diagnosticata nelle sue fasi iniziali da uno specialista, può essere levata con grandi possibilità che non ritorni.
La regola dell’ABCDE
Una regola facile da seguire per capire se può essere necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia è la regola dell’ABCDE.
Questa è uno schema facile da applicare a qualsiasi neo o lesione che abbiamo sulla pelle. Ecco come funziona:
A – Asimmetria
La forma del neo è simmetrica o no?
Se il neo è circolare, ovale o comunque ha una forma simmetrica, di solito questo è carattere di benignità.
Al contrario, se la forma è irregolare e asimmetrica, può essere un caso più sospetto.

B- Bordi
Se i bordi del neo sono irregolari, frastagliati, sfumati (si definiscono anche “a carta geografica“), si può trattare di un neo sospetto.
Al contrario, bordi regolari, omogenei, sono di solito caratteri di benignità.
C – Colore
Se il neo ha colori differenti al suo interno, non omogenei, e in particolare in una parte è quasi o del tutto nera, si può trattare di un neo sospetto.
D- Dimensioni
Se le dimensioni del neo sono superiori ai 6 mm, si considerano potenzialmente sospetti.
In realtà questa regola è un po’ superata, grazie alla diagnosi precoce si riescono a trovare melanomi anche inferiori ai 6 mm.
E- Evoluzione
Uno degli aspetti più importanti per valutare se un neo possa essere sospetto o meno è quanto velocemente cresce e come cresce, ovvero come si evolve nel tempo.
Se nell’arco di poche settimane si verificassero modifiche nel colore, nella forma, e soprattutto se iniziasse a dare sintomi come bruciore, sensazione di tensione, dolore, o anche sanguinamento, sarà molto importante rivolgersi in tempi brevi al proprio medico di fiducia o ad un dermatologo.
Altri tipi di lesioni
Per fortuna, come dicevamo, il melanoma rappresenta una piccola percentuale delle lesioni tumorali della pelle.
Le più frequenti sono:
- carcinomi spinocellulari
- carcinomi basocellulari
- cheratoacantomi
- fibroxantoma atipico
Queste lesioni, fortunatamente, se diagnosticate non in fasi molto tardive (in cui possono assumere dimensioni anche cospicue), si possono asportare con un intervento chirurgico in anestesia locale.
Una volta levata la lesione per intero (e questo ci verrà confermato dall’esame istologico) il problema si considera risolto.
L’importanza dell’esame istologico

Capire esattamente la natura di una lesione o di un neo in certi casi non è molto semplice, nemmeno per il dermatologo più esperto.
Osservare una lesione con il dermatoscopio è sempre fondamentale e spesso dà già molte risposte; ma nel caso in cui rimanessero dubbi, ci si affida all’esame istologico.
Il dermatologo o il chirurgo può effettuare una biopsia, ovvero un piccolo prelievo di tessuto dal neo o dalla lesione, un campione che poi verrà analizzato al microscopio, oppure può rimuovere direttamente tutta la lesione e farla poi analizzare per intero per avere risposte.
La vera diagnosi al 100% di una lesione viene fatta sempre istologicamente, per quanto non sia difficile identificare un carcinoma spinocelluilare o basocellulare anche senza una lente.
Visto che l’intervento non richiede grossi sacrifici per il paziente, soprattutto si tratta di una lesione piccola, spesso si decide di rimuovere il tutto chirurgicamente e togliersi il pensiero!
Come evitare tutto questo?

La prima prevenzione è non prendere troppo sole
Come ormai in molti sappiamo la maggior parte dei problemi della pelle (e anche il melanoma) può derivare da un’eccessiva esposizione, per ore, per anni, al sole.
Utilizzare buone creme solari, con elevata protezione, è sempre una regola fondamentale per le nostre vacanze e le nostre passeggiate, e non solo se siamo sotto un sole cocente! Anche stare all’ombra o stare all’aperto in giornate più nuvolose espone comunque la nostra pelle ai raggi solari.
Altri fattori purtroppo non possono essere cambiati, il melanoma per esempio ha anche una componente genetica come fattore di rischio.
Ma in generale, un’attenzione a non scottarsi e a proteggere la nostra pelle, e rivolgersi al proprio medico in caso di lesioni sospette, sono i consigli fondamentali per evitare brutte sorprese!
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