Abbiamo parlato di che cos’è il reflusso e come si può capire se abbiamo il reflusso in un precedente video e articolo; oggi ci concentriamo su come affrontarlo e su come curarlo.
Possiamo curare il reflusso sia modificando le nostre abitudini, sia utilizzando farmaci.
Migliorare le nostre abitudini

All’inizio è sempre indicato modificare i nostri comportamenti, e spesso è già sufficiente a risolvere il problema di reflusso.
- Innanzitutto bisogna cercare di limitare (o eliminare): caffè, alcolici, fumo, pomodori (e sughi), agrumi (e spremute), spezie specialmente se piccanti, cioccolato, menta, cibi ricchi di grassi
- Evitare di sdraiarsi dopo un pasto, aspettare almeno un paio d’ore, o utilizzare più cuscini sotto la testa durante la notte
- Evitare farmaci che possono favorire il reflusso, in particolare gli antinfiammatori (FANS)
- Limitare, per quanto possibile, le situazioni di stress.
Ma quindi cosa posso mangiare?

Non ci sono particolari limitazioni con i seguenti alimenti:
- Cereali integrali
- Frutta e verdura fresche di stagione
- Acqua (almeno 1,5 l al giorno)
- Latte e yogurt magri o parzialmente scremati
- Formaggi freschi, magri
- Carni bianche
- Pesce
- Uova (non fritte), massimo 2 alla settimana
Terapia farmacologica
Se questi suggerimenti non fossero sufficienti, si inizia a parlare di terapia farmacologica.
Inibitori di pompa protonica
I re incontrastati della terapia per il reflusso gastroesofageo sono i PPI, ovvero gli inibitori di pompa protonica: ad esempio lansoprazolo, pantoprazolo, omeprazolo, etc.
Sono farmaci di solito molto ben tollerati e che danno molto spesso ottimi risultati.
Vi ricordo che vanno assunti sempre a stomaco vuoto, solitamente 15-30 minuti prima di colazione e solitamente una sola volta al giorno.
Importante è sapere che gli inibitori di pompa protonica riducono l’assorbimento di altri farmaci, se presi insieme. Quante terapie della pressione esagerate ho visto in tante persone, semplicemente perché prendevano la pastiglia della pressione insieme a quella dello stomaco!
Inibitori del recettore H2
Altri farmaci utili contro il reflusso sono gli inibitori del recettore H2, ad esempio la famotidina, ma sono farmaci di seconda scelta e spesso con più effetti collaterali.
Sono farmaci che agiscono riducendo la secrezione acida nello stomaco.
I recettori H2, il loro bersaglio, sono recettori presenti nello stomaco ma anche nel sistema nervoso centrale: per questo possono più facilmente dare effetti collaterali, specialmente sonnolenza, vertigini e confusione.
Un farmaco molto utilizzato in passato, appartenente a questa categoria, era la ranitidina, ritirata dal commercio per la presenza, in alcuni lotti di questi farmaci, di una sostanza sospetta cancerogena.
Procinetici
In certi casi vengono utilizzati anche farmaci procinetici, come il domperidone, ma non sono mai tra le prime scelte di terapia.
Questi farmaci, favorendo la motilità gastrica (ovvero favorendo lo svuotamento e i movimenti naturali dello stomaco) fanno sì che ci sia meno possibilità di reflusso.
Difficile perdere!
La battaglia contro il reflusso è molto spesso una battaglia che si può vincere, grazie ad alcuni accorgimenti, e, se non fossero sufficienti, grazie a farmaci molto efficaci.
Come capita in molte altre situazioni, migliorare il proprio stile di vita è sempre una scelta che paga.
Inoltre, avere un’occhio ai fattori di rischio di tale patologia, soprattuto il fumo di sigaretta, l’assunzione abituale di alcolici, il vivere spesso situazioni stressanti, aiuta moltissimo a non ritrovarsi a prendere per lunghi periodi farmaci contro il reflusso.
Avete altre domande o dubbi? Fatecelo sapere nei commenti, saremo felici di rispondervi!
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