Perché spesso il tuo medico fa molta attenzione a darti un antibiotico? Perché in realtà fanno male? Perché non li vuole dare? Qual è il motivo?
Il motivo principale per cui un medico attento dà un antibiotico solo dopo aver valutato ci sia vera necessità è per l’antibiotico-resistenza.
Cos’è l’antibiotico-resistenza?
L’antibiotico-resistenza è la resistenza di uno o più batteri a determinati antibiotici.
Tutti i batteri sono più o meno sensibili a determinati antibiotici, ma possono essere resistenti ad altri: cioè se utilizziamo un antibiotico a cui il batterio è resistente, è completamente inutile, per cui la terapia non serve a guarirci, anzi ci può far perdere tempo prezioso.

Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza si sta sempre più diffondendo e sta creando sempre più paura per il futuro: cosa succede se incontriamo un batterio che è resistente a tutti gli antibiotici che conosciamo? Succede che purtroppo non possiamo sconfiggerlo.
Ci sono previsioni nefaste a riguardo: nel 2050, secondo alcuni studi, le infezioni da batteri resistenti causeranno nel mondo circa 10 milioni di morti all’anno, superando ampiamente i decessi per tumore (8,2 milioni), diabete (1,5 milioni) o incidenti stradali (1,2 milioni) con una previsione di costi che supera i 100 trilioni di dollari.
Perché tutto questo?
I batteri, come tutti i microrganismi, si evolvono nel tempo, mutano, cercano di sopravvivere e quindi possono imparare col tempo a “resistere” ad antibatterici che normalmente sono molto efficaci.
Il problema della resistenza agli antibiotici è complesso poiché riconosce diverse cause:
- l’aumentato uso di questi farmaci (soprattutto per l’utilizzo non appropriato) sia in medicina umana che veterinaria
- l’uso degli antibiotici negli allevamenti e in agricoltura
- la sempre maggiore diffusione delle infezioni correlate all’assistenza (ad esempio le infezioni ospedaliere) causate da microrganismi antibiotico-resistenti
- una maggiore diffusione dei ceppi resistenti dovuto a un aumento dei viaggi e degli spostamenti internazionali.

L’uso continuo degli antibiotici aumenta la pressione selettiva favorendo l’emergere, la moltiplicazione e la diffusione dei ceppi resistenti.
Massima attenzione
Quindi più antibiotici utilizziamo, più c’è il rischio di creare nuove resistenze. Per questo il loro utilizzo va sempre molto attenzionato, non si devono prendere a caso, senza consulto medico, ai primi segni di un minimo mal di gola.
Già da un po’ di tempo ci capita quasi ogni giorno di vedere antibiogrammi, ad esempio, da urinocolture (esame colturale delle urine che si fa in caso di infezione delle vie urinarie) con germi già resistenti a diversi antibiotici. E quando succede siamo molto in difficoltà.
Cosa fare per evitare l’antibiotico-resistenza?
I casi sono 2: o si scopriranno nuovi antibiotici (e per ora non ci sono molte novità a riguardo) o rischiamo davvero che con l’uso sconsiderato le previsioni per il 2050 si avvereranno, creando un problema di sanità pubblica sempre maggiore.

Per questo il vostro medico, se attento e preparato, ci pensa molto prima di darvi un antibiotico, specialmente se avete sintomi respiratori banali e che guariscono molto spesso anche senza farmaci (il nostro sistema immunitario, se funziona bene, ci risolve la stragrande maggioranza di problemi anche senza farmaci!).
Inoltre, ricordiamo che gli antibiotici servono contro i batteri, non contro i virus: in un’influenza per esempio, è inutile richiedere terapia antibiotica, perché contro i virus non serve a niente!
Anche contro il Covid è ormai ampiamente dimostrato che gli antibiotici siano inutili, si vanno ad utilizzare solo in ambito ormai ospedaliero e in caso di sospetto di sovrainfezione batterica.
Quindi, ci raccomandiamo, massima attenzione, tutti noi possiamo fare la nostra parte per avere un futuro meno problematico!
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